I turisti che arrivano in Italia per visitare le nostre coste e le numerose bellissime città come turisti, giungono grazie a un visto d’ingresso breve valido per un massimo di tre mesi. Se vi dovessero essere particolari accordi tra l’Italia (o l’Ue) e il Paese d’origine del turista, il visto potrebbe non essere indispensabile, ma resta il limite massimo dei tre mesi. In questo caso non è necessario chiedere un permesso di soggiorno, basta solo dichiarare la propria presenza nel Paese ospitante.
Coloro che arrivano da paesi Extra Europei devono soltanto farsi timbrare il passaporto alla frontiera, coloro i quali invece entrano in Italia dopo essere passati prima in altri paesi Schengen, devono esibire in Questura, entro i primi otto giorni, un dichiarazione, a meno che non siano ospitati in strutture alberghiere che informeranno del loro arrivo alla Polizia.
Gli stranieri che soggiornano per turismo in Italia non possono svolgere attività lavorative. Una volta scaduta la durata del loro visto d’ingresso per turismo, dovranno tornare in patria, altrimenti saranno considerati immigrati irregolari.
Chi arriva in Italia per turismo e consegue una buona offerta di lavoro come si deve muovere?
In realtà non ci sono molte possibilità… il cittadino straniero sarà costretto, conclusa la validità del visto, a tornare nel Paese d’Origine e aspettare che il governo italiano riapra gli ingressi per lavoro. Allora l’aspirante datore di lavoro potrà avanzare da qui una domanda di assunzione, tentando di far entrare in Italia il lavoratore straniero e poterlo assumere.