Diritto di voto per stranieri in Italia
Si parla da anni del diritto di voto degli albanesi all’estero. Soprattutto nel periodo delle ultime elezioni politiche che si sono tenute nel 2013 in Albania.
Molti tra gli esponenti dei partiti politi albanesi, anche tra coloro che hanno la maggioranza oggi nel Parlamento, in Italia promisero: “Questa volta venite a votare in Albania, ma la prossima vi assicuriamo che potrete dare il vostro voto senza che ci sia bisogno che voi torniate in Patria”. Sì, infatti la legge albanese prevede che ogni cittadino maggiorenne sia considerato un elettore, che può esercitare però il diritto di voto solo in patria. Con un milione di elettori che si trovano stabilmente all’estero, parliamo di un terzo del totale, gestire il diritto di voto in questo modo significa togliere il diritto di votare alla maggioranza della popolazione albanese. Da anni è stato richiesto, perciò, di poter votare dal luogo di residenza, magari iscrivendosi in elenchi speciali, inviando il voto per posta o andando nei seggi situati presso le ambasciate e i consolati albanesi. La politica si ricorda di tali esigenze solo alla vigilia di elezioni per poi, nei quattro anni successivi, se ne dimentica.
Associazioni straniere: esercizio diritto di voto
In Italia, però, esistono delle associazioni che si occupano proprio del diritto di voto, come il “FARE”, Forum delle associazioni albanesi di Reggio Emilia. Due anni fa, con lo slogan “Unë Votoj” – “Io Voto” – contemporaneamente alle elezioni in Albania si è voluto sensibilizzare la comunità circa l’impossibilità di esercitare il proprio diritto. Hanno voluto simulare delle elezioni anche qui in Italia: centinaia di albanesi sono andati a votare scheda bianca ai “seggi” aperti nelle sedi delle associazioni, in segno di protesta. Ora, dopo due anni dalle ultime assicurazioni pre-elettorali, le associazioni organizzatrici di “Io Voto” sono ritornate alla carica. Alla fine hanno deciso di portare la loro richiesta direttamente all’attenzione della carica più alta dello stato.
Finalmente sono riusciti nel loro intento: il 12 ottobre alcuni dei loro rappresentanti potranno parlare con il presidente della Repubblica, Bujar Nishani. Nel frattempo continuano a lavorare e ad incontrare anche il presidente del Parlamento albanese e il ministro degli Esteri. “Poter esercitare il diritto di voto dove viviamo è la questione principale che vogliamo mettere sul tavolo – dice il FARE attraverso Shqiptarët në Romë – in agenda, però, abbiamo anche altre richieste, più o meno urgenti, ma tutte importanti per gli albanesi che vivono all’estero come l’istituzione di un Istituto nazionale per la tutela della lingua albanese e il suo insegnamento bambini degli Albanesi nati all’estero, sostenere e incoraggiare il ritorno degli studenti albanesi che studiano all’estero e gli immigrati a casa, ecc”. Insomma, l’idea è quella di attirare l’attenzione su temi che ai politici albanesi sembra interessi soltanto alla vigilia di elezioni e dei quali ci si dimentica subito.
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